Passa ai contenuti principali

La mia vita- poesia intimista

Io sono qui
sul ciglio del tempo
i miei giorni vagano senza meta
ed il mio spirito
il mio spirito incorruttibile
ha seguito le orme di una puttana
sul lago delle illusioni.
Ho giocato a carte con la morte
ed ho vinto una non vita.
La tristezza di un punto oltre
che non sarò mai in grado di raggiungere.
Cammino in silenzio
lanciando per aria le monete
mentre ai miei piedi i sassi feriscono la carne
non me ne curo
del resto l'acqua fresca del lago
cura le ferite.
Nel cielo vola un gabbiano
sorretto da un vento colore dell'oro
lancia in alto le sue strida
senza accorgersi che il mio mondo
è una sfera senza uscita.
Mi immergo nel lago
ma disperato resto asciutto
la fata che ho perduto
è tornata ad essere una mignotta
che si dà a chiunque abbia
la faccia tosta di chiederla per sé.
Io sono un antico nobile signore
la mia spina dorsale è fatta di aria e di vento
e non ho denaro per comprarla.
Attendo in silenzio
che il flusso si accorga della mia presenza
ma la mia natura è ribelle
e la partita giocata sta pagando la sua posta.
Il mio destino è segnato dalla catena che ho forgiato
lungo i giorni della mia esistenza.
Ma davvero esisto?

Commenti

Anonimo ha detto…
Davvero bellissima questa poesia Mistral ! E tu esisti di sicuro ...
un caro saluto
Doc Nature ha detto…
Sai,Massimo,la domanda è pertinente.
Io non credo di essere realmente "sul pezzo" cioé, qualche volta mi sento come trascinato e di solito non riesco a fare le cose che vorrei realmente o per convenienza o per necessità. Ho dei sogni, anche a 42 anni si sogna ma una grande confusione.
Ciao e sempre grazie per la ta attenzione.
Alfio

Post popolari in questo blog

Rane e Rospi-Poesia introspettiva

Rane e rospi gracidano nello stagno colori vivaci, e canti d'amore. Attorno a loro libellule metallo volano a sfidare le lingue di menelick che si tendono mortali. Rannicchiato ai lati dello stagno osservo gli occhi sporgenti ed aspetto il momento per nutrirmi. Inghiotto rospi dalle crespe verruche piene di liquido velenoso ed amaro. Rane e ranocchi li ingoio del tutto interi senza per questo  perdere il respiro. Oramai ci sono avvezzo i batraci me li calo tutti d'un pezzo. Ho perso il mio orgoglio alla fiera della responsabilità o forse l'ho solo smarrito ma sono certo è rimasto là. Nel mio stomaco i peli hanno tappezzato le pareti e nessun boccone è troppo amaro prima o poi ogni scoria ne esce fuori. Tornerò indietro un giorno riuscirò a tornare.  Steso sul prato troverò il mio orgoglio calpestato. Preso a pedate qua e la spruzzato di fango. Lo prenderò lo distenderò al sole lavandolo con acqua

ONIRICA-poesia folle

Sogni siamo immersi nei sogni sfiorano le nostre anime i bisogni mentre ci innalziamo al di sopra delle necessità. Stringiamoci forti alla vita la notte  arriva in silenzio guidiamo  il nostro cuore alla riva mentre dal nulla ci salva l'incoscienza. Affrettiamo il respiro prolunghiamo il passo l'aguzzino che ha ucciso le illusioni ha posto sul cuore un masso. Il pensiero è innocente  la lussuria strisciante Nel godere suadente le vestali discinte. Sogna  nel sogno è insito il bisogno La vita che non hai avuto il peccato che hai desiderato. Mutanti sordidi prendono avvento le putride carni odorano di melassa la lama bianca sulla tua gola il sangue scorre più lento. Danzano un sabba le streghe nel buio un puledro nitrisce urli lacerato il dolore il tuo piacere avvizzisce. Viaggiamo immersi nei sogni sfiorano le anime mondi messi di pianti fecondi il grande censore oggi miete. Ride soltanto chi soffre mentre chi piange ormai dorme sogna un uomo il domani mentre il futuro

Eterno

Dentro il sole la luce esplode nessun spazio al buio il silenzio è fragore esplosione di idrogeno ed elio, L'oscurità è concetto astruso senza significato il freddo solo mito desiderio senza riscontro. Nel sole infiammo il mio cuore alla ricerca del Dio senza corpo essenza dell'essere unica realtà dell'esistere. Nella sua luce io divento fiamma che al vento immobile si adegua. Nel sogno immerso dormo nell'infinito universo perso rincorrendo chimere nello spazio e nel tempo finito. Il cerchio senza fine mostra retta la linea nel tutto individuo i miei limiti sono tra la mia fine e il mio inizio. Io eterno