Passa ai contenuti principali

16 gennaio 2011

Delvaux
La lingua batte dove il dente duole
la testa pensa dove la mente vuole.
Ogni sofferenza cercata 
e il cerchio si fa via via più stretto
edentula moria di battibecchi
che uccidono il rispetto
non dire nulla se non vuoi che si uccida l'anima
in silenzio ingurgita l'orgoglio.
Danzano i rospi in gole
nutrendosi di peli
con le lingue lunghe e biforcute
li tirano ad uno ad uno 
da stomaci acidi.
Il sapore acre della feccia
addolcisce i pavidi;
nel dissentire gli specchi si scheggiano
ma non rispondono .
Pavoni paupulano con le piume al culo
mentre strisciano i lombrichi .
Gatti giocano con topini rosa
mentre albatri si aggirano attorno a navi
illudendosi di non atterrare.
Rosicano i topi aspettando di essere ratti
ma la trasmutazione è illusoria
i ratti si fanno tacchini e pomposi pavoni.
Il senso della vita è l'onore
 l' Aurum risiede in cuori di cristallo.
Ogni vestito ha una macchia anche se la dimensione è differente
nessuna cosa  perfetta
tranne la perfezione stessa.
La radio è in sintonia con questo mondo
mentre déi senza nome osservano le spirali.
L'ascesa è dei folli che hanno perso il senno.
Nessuna via è prescritta;
il finale non è mai scontato.

Commenti

Anonimo ha detto…
ciao Mistral,
stai bene ?? un saluto..
bello il tuo scritto, ed anche la canzone di Guccini
un caro saluto, ciao
Doc Nature ha detto…
MAssimo sto molto bene però, come si dice dalle mie parti, sono a "scappa e fuj" cioè entro in blog per esprimere me ma il tempo non sono ancora riuscito a usarlo come vorrei

Post popolari in questo blog

Rane e Rospi-Poesia introspettiva

Rane e rospi gracidano nello stagno colori vivaci, e canti d'amore. Attorno a loro libellule metallo volano a sfidare le lingue di menelick che si tendono mortali. Rannicchiato ai lati dello stagno osservo gli occhi sporgenti ed aspetto il momento per nutrirmi. Inghiotto rospi dalle crespe verruche piene di liquido velenoso ed amaro. Rane e ranocchi li ingoio del tutto interi senza per questo  perdere il respiro. Oramai ci sono avvezzo i batraci me li calo tutti d'un pezzo. Ho perso il mio orgoglio alla fiera della responsabilità o forse l'ho solo smarrito ma sono certo è rimasto là. Nel mio stomaco i peli hanno tappezzato le pareti e nessun boccone è troppo amaro prima o poi ogni scoria ne esce fuori. Tornerò indietro un giorno riuscirò a tornare.  Steso sul prato troverò il mio orgoglio calpestato. Preso a pedate qua e la spruzzato di fango. Lo prenderò lo distenderò al sole lavandolo con acqua

ONIRICA-poesia folle

Sogni siamo immersi nei sogni sfiorano le nostre anime i bisogni mentre ci innalziamo al di sopra delle necessità. Stringiamoci forti alla vita la notte  arriva in silenzio guidiamo  il nostro cuore alla riva mentre dal nulla ci salva l'incoscienza. Affrettiamo il respiro prolunghiamo il passo l'aguzzino che ha ucciso le illusioni ha posto sul cuore un masso. Il pensiero è innocente  la lussuria strisciante Nel godere suadente le vestali discinte. Sogna  nel sogno è insito il bisogno La vita che non hai avuto il peccato che hai desiderato. Mutanti sordidi prendono avvento le putride carni odorano di melassa la lama bianca sulla tua gola il sangue scorre più lento. Danzano un sabba le streghe nel buio un puledro nitrisce urli lacerato il dolore il tuo piacere avvizzisce. Viaggiamo immersi nei sogni sfiorano le anime mondi messi di pianti fecondi il grande censore oggi miete. Ride soltanto chi soffre mentre chi piange ormai dorme sogna un uomo il domani mentre il futuro

Eterno

Dentro il sole la luce esplode nessun spazio al buio il silenzio è fragore esplosione di idrogeno ed elio, L'oscurità è concetto astruso senza significato il freddo solo mito desiderio senza riscontro. Nel sole infiammo il mio cuore alla ricerca del Dio senza corpo essenza dell'essere unica realtà dell'esistere. Nella sua luce io divento fiamma che al vento immobile si adegua. Nel sogno immerso dormo nell'infinito universo perso rincorrendo chimere nello spazio e nel tempo finito. Il cerchio senza fine mostra retta la linea nel tutto individuo i miei limiti sono tra la mia fine e il mio inizio. Io eterno