Passa ai contenuti principali

Disperato



Si attenuano piano i rumori del giorno
ma il tuo ricordo mi rimbomba dentro;
nessun suono più caldo,
nessuno più stridente.
Sono un perdente,
uno sciocco,
un incosciente.
Nessun domani ed oggi è terminato;
il sogno sfumato,
dimenticato,andato;
impigliato in qualche sasso nel passato.
Forse è rimasto dietro quel bivio
dove la vecchia giocava con i dadi;
sembrava viva ed invece era Morte,
l'avrà tagliato Lei;
di certo l'ha messo da parte.
L'ha rubato per rivenderlo al mercato
a qualche meretrice di passaggio
che vuole concupire un ricco saggio.
Oppure donarlo alla figlia sconfitta
perchè l'amore nella vita l'ha trafitta.
Ma noi non c'è ne siamo accorti,
l'abbiamo lasciato andare senza affanni,
tra i nostri dubbi ,
tra i nostri vecchi panni.
È sciocco ricordare,
è da perdenti !
ma è questo che siamo ,
siamo due incoscienti;
due bimbi che hanno smesso di giocare,
due vecchi che hanno lasciato il cuore
andare, fuggire;
morire lentamente,
agonizzare nel silenzio della sua illusione.
La notte scende
avverto il suo rumore,
cala fonda
avvolge col suo Umore.
Chiudo gli occhi e dormo
domani sarà giorno

Commenti

Post popolari in questo blog

Rane e Rospi-Poesia introspettiva

Rane e rospi gracidano nello stagno colori vivaci, e canti d'amore. Attorno a loro libellule metallo volano a sfidare le lingue di menelick che si tendono mortali. Rannicchiato ai lati dello stagno osservo gli occhi sporgenti ed aspetto il momento per nutrirmi. Inghiotto rospi dalle crespe verruche piene di liquido velenoso ed amaro. Rane e ranocchi li ingoio del tutto interi senza per questo  perdere il respiro. Oramai ci sono avvezzo i batraci me li calo tutti d'un pezzo. Ho perso il mio orgoglio alla fiera della responsabilità o forse l'ho solo smarrito ma sono certo è rimasto là. Nel mio stomaco i peli hanno tappezzato le pareti e nessun boccone è troppo amaro prima o poi ogni scoria ne esce fuori. Tornerò indietro un giorno riuscirò a tornare.  Steso sul prato troverò il mio orgoglio calpestato. Preso a pedate qua e la spruzzato di fango. Lo prenderò lo distenderò al sole lavandolo con acqua

ONIRICA-poesia folle

Sogni siamo immersi nei sogni sfiorano le nostre anime i bisogni mentre ci innalziamo al di sopra delle necessità. Stringiamoci forti alla vita la notte  arriva in silenzio guidiamo  il nostro cuore alla riva mentre dal nulla ci salva l'incoscienza. Affrettiamo il respiro prolunghiamo il passo l'aguzzino che ha ucciso le illusioni ha posto sul cuore un masso. Il pensiero è innocente  la lussuria strisciante Nel godere suadente le vestali discinte. Sogna  nel sogno è insito il bisogno La vita che non hai avuto il peccato che hai desiderato. Mutanti sordidi prendono avvento le putride carni odorano di melassa la lama bianca sulla tua gola il sangue scorre più lento. Danzano un sabba le streghe nel buio un puledro nitrisce urli lacerato il dolore il tuo piacere avvizzisce. Viaggiamo immersi nei sogni sfiorano le anime mondi messi di pianti fecondi il grande censore oggi miete. Ride soltanto chi soffre mentre chi piange ormai dorme sogna un uomo il domani mentre il futuro

Eterno

Dentro il sole la luce esplode nessun spazio al buio il silenzio è fragore esplosione di idrogeno ed elio, L'oscurità è concetto astruso senza significato il freddo solo mito desiderio senza riscontro. Nel sole infiammo il mio cuore alla ricerca del Dio senza corpo essenza dell'essere unica realtà dell'esistere. Nella sua luce io divento fiamma che al vento immobile si adegua. Nel sogno immerso dormo nell'infinito universo perso rincorrendo chimere nello spazio e nel tempo finito. Il cerchio senza fine mostra retta la linea nel tutto individuo i miei limiti sono tra la mia fine e il mio inizio. Io eterno