Passa ai contenuti principali

Il Paese delle meraviglie



Brindo alla Follia
quella maiuscola
che porta gli uomini a sbandare
a mutare la strada
a ritornare indietro dopo che si è arrivati.

Lo faccio con un calice cristallo
che porta ancora i segni del rossetto

BAMBINI ANDATE A LETTO
NON È QUESTO IL TEMPO DI ASCOLTARE

Alzo in alto il bicchiere e brindo
nel tavolo della pazza lepre
il Cappellaio fremente beve
il rumore è lieve ancora c'è chi canta

ZUCCHERO... ZUCCHERO
QUESTO ZUCCHERO NON È MAI ABBASTANZA

Onoro il desco con la mia presenza
mi nutro di ogni singola pietanza
non domando alcuna provenienza
anche se il conto è salato e manca la pazienza

PRESTO ... PRESTO TAGLIATEGLI LA TESTA
PENSA ANCORA LO SCIOCCO DI ESSERE ALLA FESTA.

Urla la regina agli invitati
ma i soldati la prendono per il suo verso
tagliano su ghigliottine antiche
teste di zucca per friggerne la polpa

NON VI È NESSUNA COLPA
E LA LUNA È SOLO LUCE RIFLESSA

miagola il gatto sparendo nella nebbia
mentre Alice si sveglia dalla fiaba .

Giusto o non giusto
Falso oppure vero
sarò sincero
non me ne importa niente.

La mia Follia
dame e cavalieri
mi serve per confondere la Morte
per fare un altro giro con le carte
mentre il Destino guarda un'altra parte


Commenti

Post popolari in questo blog

Rane e Rospi-Poesia introspettiva

Rane e rospi gracidano nello stagno colori vivaci, e canti d'amore. Attorno a loro libellule metallo volano a sfidare le lingue di menelick che si tendono mortali. Rannicchiato ai lati dello stagno osservo gli occhi sporgenti ed aspetto il momento per nutrirmi. Inghiotto rospi dalle crespe verruche piene di liquido velenoso ed amaro. Rane e ranocchi li ingoio del tutto interi senza per questo  perdere il respiro. Oramai ci sono avvezzo i batraci me li calo tutti d'un pezzo. Ho perso il mio orgoglio alla fiera della responsabilità o forse l'ho solo smarrito ma sono certo è rimasto là. Nel mio stomaco i peli hanno tappezzato le pareti e nessun boccone è troppo amaro prima o poi ogni scoria ne esce fuori. Tornerò indietro un giorno riuscirò a tornare.  Steso sul prato troverò il mio orgoglio calpestato. Preso a pedate qua e la spruzzato di fango. Lo prenderò lo distenderò al sole lavandolo con acqua

ONIRICA-poesia folle

Sogni siamo immersi nei sogni sfiorano le nostre anime i bisogni mentre ci innalziamo al di sopra delle necessità. Stringiamoci forti alla vita la notte  arriva in silenzio guidiamo  il nostro cuore alla riva mentre dal nulla ci salva l'incoscienza. Affrettiamo il respiro prolunghiamo il passo l'aguzzino che ha ucciso le illusioni ha posto sul cuore un masso. Il pensiero è innocente  la lussuria strisciante Nel godere suadente le vestali discinte. Sogna  nel sogno è insito il bisogno La vita che non hai avuto il peccato che hai desiderato. Mutanti sordidi prendono avvento le putride carni odorano di melassa la lama bianca sulla tua gola il sangue scorre più lento. Danzano un sabba le streghe nel buio un puledro nitrisce urli lacerato il dolore il tuo piacere avvizzisce. Viaggiamo immersi nei sogni sfiorano le anime mondi messi di pianti fecondi il grande censore oggi miete. Ride soltanto chi soffre mentre chi piange ormai dorme sogna un uomo il domani mentre il futuro

Eterno

Dentro il sole la luce esplode nessun spazio al buio il silenzio è fragore esplosione di idrogeno ed elio, L'oscurità è concetto astruso senza significato il freddo solo mito desiderio senza riscontro. Nel sole infiammo il mio cuore alla ricerca del Dio senza corpo essenza dell'essere unica realtà dell'esistere. Nella sua luce io divento fiamma che al vento immobile si adegua. Nel sogno immerso dormo nell'infinito universo perso rincorrendo chimere nello spazio e nel tempo finito. Il cerchio senza fine mostra retta la linea nel tutto individuo i miei limiti sono tra la mia fine e il mio inizio. Io eterno