Passa ai contenuti principali

Viaggiare

Non ricordo dove ho messo l'intruglio dei sogni. Non riesco più nemmeno a distinguere le aure; non so cosa mi sia successo. Dopo l'ultima volta ero strano, non riuscivo a capire; ero come drogato. Adesso ricordo,; lei era lì, a quella maledetta festa dove mi sono perduto; deve avermi fatto bere qualcosa, che cavolo ne so cosa, forse polvere di oblio. Ho letto che il succo del fiore di papavero riesce ad obnubilare i pensieri, forse era quello o forse il fiore di loto.
Non ho idea di che cosa fosse, so solo che non riesco a ricordare e che questa collana che ho appesa al collo mi sta bruciando da matti.
Prendo la collana in mano e noto che è assolutamente fredda, vado allo specchio ed anche il io collo è normale.
Che cacchio è che brucia così tanto, sarà meglio tornare a dormire.
- Svegliati ragazzo, segui la strada, troverai quello che hai già trovato. Lascia le tue paure e potrai rientrare nel mondo dell'assoluto-
Sento una voce "turbinare" dentro la mia testa, quasi come se fosse un vento impetuoso. Devo alzarmi!
Nel buio , noto davanti a me una piccola sfera di luce, si sposta nel muro, avanti e indietro; non riesco a capire da dove venga, a finestra è a lato e non riesco a capire da dove caspita possa arrivare, mentre penso metto una mano davanti al mio petto e noto che la sfera è scomparsa, per un attimo dal muro. Alzo e abbasso la mano e la luce appare e scompare. La sfera è la collana che porto addosso. Levo la collana e la guardo per bene, non appare nulla; non è altro che una stupida , sciocca collana. La rimetto al petto e di nuovo appare la sfera. Corro a guardarmi allo specchio e la vedo, la collana brilla , luccica come una lampada a led . Sembra essere dotata di vita propria. La collana si alza dal mio collo e fluttua sopra la mia testa, mi do uno schiaffo, cacchio che dolore. Dopo essersi fermata pochi attimi sulla mia testa si dirige verso la mia camera da letto, si mette davanti al quadro che ho proprio alla destra dell'armadio e comincia a emanare la sua luce. Sembrano tanti piccoli lampi che colpiscono i miei occhi, ora cominciano a cambiare colore , non riesco a tenere gli occhi aperti ma, nello stesso tempo non posso chiuderli. I lampi si fanno sempre più veloci, più vividi. Cado a terra, ho la testa in fiamme. La luce è sempre più forte, più rapida...
Ora comincio a ricordare, il filtro, il libro...la donna...il portale.
Ora so dov'è la pozione, è nascosta nella nicchia dietro il quadro. Non ho paura, sono pronto per viaggiare.

Commenti

Post popolari in questo blog

Rane e Rospi-Poesia introspettiva

Rane e rospi gracidano nello stagno colori vivaci, e canti d'amore. Attorno a loro libellule metallo volano a sfidare le lingue di menelick che si tendono mortali. Rannicchiato ai lati dello stagno osservo gli occhi sporgenti ed aspetto il momento per nutrirmi. Inghiotto rospi dalle crespe verruche piene di liquido velenoso ed amaro. Rane e ranocchi li ingoio del tutto interi senza per questo  perdere il respiro. Oramai ci sono avvezzo i batraci me li calo tutti d'un pezzo. Ho perso il mio orgoglio alla fiera della responsabilità o forse l'ho solo smarrito ma sono certo è rimasto là. Nel mio stomaco i peli hanno tappezzato le pareti e nessun boccone è troppo amaro prima o poi ogni scoria ne esce fuori. Tornerò indietro un giorno riuscirò a tornare.  Steso sul prato troverò il mio orgoglio calpestato. Preso a pedate qua e la spruzzato di fango. Lo prenderò lo distenderò al sole lavandolo con acqua

ONIRICA-poesia folle

Sogni siamo immersi nei sogni sfiorano le nostre anime i bisogni mentre ci innalziamo al di sopra delle necessità. Stringiamoci forti alla vita la notte  arriva in silenzio guidiamo  il nostro cuore alla riva mentre dal nulla ci salva l'incoscienza. Affrettiamo il respiro prolunghiamo il passo l'aguzzino che ha ucciso le illusioni ha posto sul cuore un masso. Il pensiero è innocente  la lussuria strisciante Nel godere suadente le vestali discinte. Sogna  nel sogno è insito il bisogno La vita che non hai avuto il peccato che hai desiderato. Mutanti sordidi prendono avvento le putride carni odorano di melassa la lama bianca sulla tua gola il sangue scorre più lento. Danzano un sabba le streghe nel buio un puledro nitrisce urli lacerato il dolore il tuo piacere avvizzisce. Viaggiamo immersi nei sogni sfiorano le anime mondi messi di pianti fecondi il grande censore oggi miete. Ride soltanto chi soffre mentre chi piange ormai dorme sogna un uomo il domani mentre il futuro

Eterno

Dentro il sole la luce esplode nessun spazio al buio il silenzio è fragore esplosione di idrogeno ed elio, L'oscurità è concetto astruso senza significato il freddo solo mito desiderio senza riscontro. Nel sole infiammo il mio cuore alla ricerca del Dio senza corpo essenza dell'essere unica realtà dell'esistere. Nella sua luce io divento fiamma che al vento immobile si adegua. Nel sogno immerso dormo nell'infinito universo perso rincorrendo chimere nello spazio e nel tempo finito. Il cerchio senza fine mostra retta la linea nel tutto individuo i miei limiti sono tra la mia fine e il mio inizio. Io eterno