Marcello Mogni "il vecchio"
Dagli all'untore.
Scaglia le pietre tue con forza.
Uccidi questo essere diverso
spezza le reni sue
con violenza colpisci
ferma il suo cuore.
Evita il suo respiro
la maschera poni sul viso
l'alito suo è fetido.
Non ti deve toccare
le mani sue bacchetta con fruste di selce
Non lasciare che ti prenda in giro.
La sua lingua è tagliente
il suo fare ti strega
chiudi gli occhi veloce
non ti fare guardare
lui ha carezze di seta
un sorriso ammaliante.
Dagli all'untore
è Lui che ha deviato la vita
Lui ha donato consigli
che non gli erano chiesti
Ha dato senza volere
ha offerto il suo amore.
Dagli , uccidi l'untore
potrebbe essere un seme
qualcosa che sgombra le menti.
Strappagli getta via il cuore
potrebbe battere a tempo
contaminare speranza.
Taglia con lame i suoi polsi
potrebbe prestarti una mano
tirarti fuori dal gioco.
Dormi, continua a dormire
nel sonno la catena si stringe
l'untore,lui solo è ormai sveglio
Commenti
L’untore il capro espiatorio di una società che non sapeva come mai ci fosse la peste bubbonica, la famosa morte nera.
Bastano poche cose per fomentare la paura e il dissesto del pensiero “comune”.
Sono sbalordita per una poesia di così alta intensità emozionale...
Ciao Mistral è un piacere incontrarti... grazie della visita buona serata e buon inizio settimana... bacioni
Proprio niente.
Complimrenti Mistral.
la tua sublime poesia è assai rara e non comune perché è una reminiscenza trascendentale di una gloriosa memoria passata.
Se già non hai preso consapevole del tuo meraviglioso essere interiore continuando con queste introspettive poesie arriverai fino ai portali della tua anima ed oltre.