Rapito da un sogno vagavo
senza chiedermi il perché
perduto all'interno del mio Io
arrancavo alla ricerca del sé.
Dietro lo specchio
nel mondo del sarà
camminavo su strade senza senso
tra scale senza gradini
e salite in discesa.
Sulle mie spalle uno zaino
ai piedi calzari di panno,
il sole in testa
e la luna alle terga.
Comincio a ricordare la storia
un giorno senza tempo
smarrito in una scintilla di noia
mi ritrovai davanti allo specchio dei miei anni.
Mi addormentai distrutto
per il peso delle mie fatiche
caddi senza sapere come
all'interno .
Mi risvegliai tra sentieri senza senso
dentro il paese delle mie illusioni.
Mangio seduto su erba verde
il frutto delle mie passioni.
Godo del dolce nettare della mia poesia
dell'ambrosia della mia scrittura
ma dentro la mia illusione sono affamato.
Io in coma al di qua
al di là vaneggio e vivo.
Senza condizionamenti o delusioni
acqua davanti e vento dietro cammino
respiro l'aria delle mie emozioni
immerso dentro il mio irreale sogno
mi perdo dimenticando il bisogno.
Cammino e dormo
abbracciato dal tempo
senza corde o legami
senza bestie o richiami.
Parlo al nulla attorno
il niente risponde.
Nella notte le stelle
la luna risplende
sulla collina dove ho piantato le tende.
Sotto brillano
le luci della città incantata.
Domani andrò a visitarla .
Commenti
Leggo le tue parole, le vivo.
Dony
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Buona domenica, Mistral.