Viaggia nel mondo di Magia,
sfiorato dal vento di Mistero
tra la nebbia che appena lo vela,
un Unicorno bianco
Ha il cuore che pulsa di purezza
ed il suo corno che
disperde il male.
Ha poteri magici l'Unicorno
ma non se ne serve,
li dona a chi, senza malizia
gli giunge incontro.
Si alza su due zoccoli e s'impenna,
La sua voce sfiora, potente, l'aria.
Maledizione grande a chi
l'Unicorno uccide;
conoscerà la sua anima davvero,
senza maschere o filtri.
Il magico essere cammina
si guarda attorno scrutando l'orizzonte;
la sua criniera agita, distratto,
lampi accendono il buio.
La luna in cielo si ferma un istante,
incapace di proseguire oltre.
Si abbevera a una fonte
che diventa specchio argentato,
perché in sè possa per sempre
ritenerne i tratti;
dove il terreno sfiora,
fiori di colori che non sono mai stati visti,
provenienti dalla terra dei sogni.
Farfalle accorono a onorarlo
ed anche gli spiriti dei boschi con folletti ed elfi
si avvicinano estasiati.
Un lupo, servo del male
poco distante,
studia un piano per assassinarlo.
Ma il bosco avverte l'odore della rabbia
protegge la creatura nel suo abbraccio,
piano l'avvolge in una nebbia fitta,
che maschera il ritorno nel suo mondo.
Gli abitanti del bosco, ritornano inebriati ai loro lavori
Nel loro cuore per sempre il ricordo.
Solo il lupo servo
è contrariato dell'evento
ma all'interno del suo cuore
si è accesa una scintilla.
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