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L'alba



Verrà la rugiada
avrà il mio sapore.

Apri la tua bocca
sazia la mia sete.

Nei tuoi occhi vedo il fuoco
che alimenta il mio corpo.

Le tue labbra
essenza d'ambrosia
che avverto nella pelle.

Nel buio avremo,
complice
il silenzio;
solo l'eco dei nostri respiri

l'uno nell'altro smarrito
fino a trovare il centro;
e lì restare
sempre più dentro,
fregandocene di perdere il controllo.

Come animale a cui danno del cibo
Sarai la mia preda
ed Io ti prenderò
con forza
fino a rasentare la violenza

Sarò succube e carnefice
il tuo pasto
la fiera.

Le unghia
che mi sfiorano le carni
e la mia pelle esulta.
I morsi
ed io dentro
solo, unico.

Io e te insieme
lottiamo una battaglia senza vinti.

Ansimanti raggiungiamo l'estasi
che solo l'alba può comprendere.

Commenti

Achab ha detto…
bellissima la tua poesia,di grande semtimento,buona serata mistral.
pasticcino ha detto…
wowowoowowowo
direi....travolgente!

bravo Mistral un abbraccio
Mary ha detto…
Mistral, sei bravissimo a scrivere e trasmettere le emozioni!
Questo pezzo è davvero grande!
Un bacio, ciao!
Sab73 ha detto…
Bella davvero...! Molto passionale...
Un abbraccio.
Doc Nature ha detto…
Grazie,Grazie,Grazie,Grazie

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Poesia d'amore- Il sogno delle tue notti

Aliterò sul tuo collo inerme il mio caldo respiro perché possa dare brividi al tuo seno. Sussurrerò al tuo orecchio il calore del deserto affinché arda i tuoi sensi; li disseterò alla mia fonte Languido dove mostri i segni del tuo piacere passerò la mia lingua per acuire la tua emozione. Mentre porterai indietro la tua testa con i tuoi occhi chiusi all'estasi userò le mie mani per penetrare i tuoi segreti con sapienza. Nutrirò la tua anima con parole d'ambrosia e miele che possano nutrirti mentre Ti fanno immortale. Carezzerò i tuoi capelli al vento del crepuscolo e nella sera sfiorerò ancora il tuo corpo per nutrirmi della tua carne. Stanco dormirò al tuo fianco fino a quando arriverà la notte a staccarmi. Allora mi avvinghierò al suo mantello e la pregherò nelle mille lingue fino a divenire  il sogno delle tue notti.

L'attesa

Prescelti contiamo i giorni, uno dopo l'altro nell'attesa che arrimi e in questo tempo rimaniamo fermi. Si agitano,respiri, di incoscienti che, giorno per giorno, vivono la vita. Noi,che siamo i sapienti, stiamo in riverente attesa. Attendiamo l'attimo esatto, per gioire; non abbiamo cura di risate sboccate. Due uomini giocano a tresette, i loro denti bianchi sguainano infantili sfide. Ogni secondo trascorso anelando; ogni ora fiduciosi, aspettando; fuori dalla nostra porta, un albero di pesco il fiore rosa diventa frutto; a terra si fa pasto per i vermi. Limitiamo il respiro, perché, quando arriverà quel giorno, potremo correre a perdifiato; nel sole, giocano ignoranti ragazzi, all'amore. Senza conoscere il motivo dell'attesa. Noi immobili aspettiamo il segno. Restiamo con i nostri occhi chiusi al mondo, perché ogni cosa può racchiudere melma. Il buio non potrà sfiorarci né la luce del sole riuscire a ferirci. Due donne venute dal mercato, chiacchierando del tempo

Per non dimenticare che ognuno si riflette negli occhi degli altri

TESTO E-MAIL: Al Ministro della Giustizia On. Angelino Alfano e PER CONOSCENZA Onorevole Ministro della salute e delle Politiche Sociali Onorevole Ministro dell’Ambiente  della tutela del Territorio Onorevole Ministro delle Pari Opportunità Onorevole Ministro Angelino Alfano, chi Le scrive è un cittadino italiano che non può rimanere inerme di fronte alle notizie allarmanti diffuse sulla Casa Circondariale di Sollicciano (Firenze).  Nell’arco di poco più di un mese sono morti piu’ di tre detenuti, ma questi che Le elenco sono “da accertare”: 24/04/2009 IHSSANE FAKHEDINE DI ANNI 30 CAUSA “DA ACCERTARE”  11/06/2009 ANNA NUVOLONI DI ANNI 40 CAUSA “DA ACCERTARE” 07/07/2009 DETENUTA DI PISA DI 27 ANNI CAUSA “DA ACCERTARE” A queste terrificanti notizie mi preme aggiungere e sottolineare il caso di Niki Aprile Gatti , morto il 24 giugno 2008 sempre nel carcere di Sollicciano in circostanze sospette e tutte da chiarire.  Niki Aprile Gatti era incensurato ed era in CUSTODIA CAUTELARE!  La madre