Passa ai contenuti principali

Contro gi stupri e le violenzel

L'immagine può contenere: una o più persone e spazio al chiuso

Si increspa il mondo degli uomini
stordito dalle urla di quelli che sono innocenti
Il mondo si è addormentato sul ciglio di un burrone
sul margine di un vulcano
Si è intriso di peccato
il mondo
ahimè è sbagliato
screziato
crepato
qua e la sfregiato da chi si chiama umano
da chi ha osservato ne silenzio mutilato
il sorriso pulito di un volto sfigurato
da chi ha donato
la paura
dalla cura che un dio sbagliato non è riuscito a donare salvezza.

Dire fare baciare
chi non vuole giocare disprezza la partita
ma si mette a giocare perche ha corpo di pezza
ed il demonio non si trova all'inferno
chi non ha lacrime piange sangue
e chi è esangue finisce di soffrire.
Il dolore inerme che strappa
il verme che andrebbe schiacciato
non basta che sia condannato dalla giustizia degli uomini
perche gli uomini non conoscono la giustizia
ed il tempo a volte dimentica.
L'infanticidio è un obbrobrio
è l'omicidio dell'umanità intera
ed un pedofilo è un errore nella trama dell'universo
un cancro perverso
qualunque sia la sua fede
qualunque sia ciò in cui crede.
E' solamente uno sbaglio
il conguaglio di un mondo di rabbia
un foruncolo purulento
uno spirito senza luce
un cuore spento che è morto
che deve squarciare il vento
e disperderlo ai quattro angoli del mondo
così che nessuno possa mai trovarlo.
...
Alfio Armando Licciardello

Commenti

Post popolari in questo blog

Rane e Rospi-Poesia introspettiva

Rane e rospi gracidano nello stagno colori vivaci, e canti d'amore. Attorno a loro libellule metallo volano a sfidare le lingue di menelick che si tendono mortali. Rannicchiato ai lati dello stagno osservo gli occhi sporgenti ed aspetto il momento per nutrirmi. Inghiotto rospi dalle crespe verruche piene di liquido velenoso ed amaro. Rane e ranocchi li ingoio del tutto interi senza per questo  perdere il respiro. Oramai ci sono avvezzo i batraci me li calo tutti d'un pezzo. Ho perso il mio orgoglio alla fiera della responsabilità o forse l'ho solo smarrito ma sono certo è rimasto là. Nel mio stomaco i peli hanno tappezzato le pareti e nessun boccone è troppo amaro prima o poi ogni scoria ne esce fuori. Tornerò indietro un giorno riuscirò a tornare.  Steso sul prato troverò il mio orgoglio calpestato. Preso a pedate qua e la spruzzato di fango. Lo prenderò lo distenderò al sole lavandolo con acqua

ONIRICA-poesia folle

Sogni siamo immersi nei sogni sfiorano le nostre anime i bisogni mentre ci innalziamo al di sopra delle necessità. Stringiamoci forti alla vita la notte  arriva in silenzio guidiamo  il nostro cuore alla riva mentre dal nulla ci salva l'incoscienza. Affrettiamo il respiro prolunghiamo il passo l'aguzzino che ha ucciso le illusioni ha posto sul cuore un masso. Il pensiero è innocente  la lussuria strisciante Nel godere suadente le vestali discinte. Sogna  nel sogno è insito il bisogno La vita che non hai avuto il peccato che hai desiderato. Mutanti sordidi prendono avvento le putride carni odorano di melassa la lama bianca sulla tua gola il sangue scorre più lento. Danzano un sabba le streghe nel buio un puledro nitrisce urli lacerato il dolore il tuo piacere avvizzisce. Viaggiamo immersi nei sogni sfiorano le anime mondi messi di pianti fecondi il grande censore oggi miete. Ride soltanto chi soffre mentre chi piange ormai dorme sogna un uomo il domani mentre il futuro

Eterno

Dentro il sole la luce esplode nessun spazio al buio il silenzio è fragore esplosione di idrogeno ed elio, L'oscurità è concetto astruso senza significato il freddo solo mito desiderio senza riscontro. Nel sole infiammo il mio cuore alla ricerca del Dio senza corpo essenza dell'essere unica realtà dell'esistere. Nella sua luce io divento fiamma che al vento immobile si adegua. Nel sogno immerso dormo nell'infinito universo perso rincorrendo chimere nello spazio e nel tempo finito. Il cerchio senza fine mostra retta la linea nel tutto individuo i miei limiti sono tra la mia fine e il mio inizio. Io eterno