Afferrerò il tuo corpo
languido lo condurrò alle mie labbra
lo disseterò con parole di miele
e lo arderò del mio fuoco
per poi di nuovo dissetarlo alla mia fonte.
Ti farò sorridere e soffrire
attimo per attimo
ridere e morire.
Ti illuderò chiamandoti amore
e nel piacere ti farò rinsavire.
Sarò il tuo schiavo ed il padrone infame
calmerò ad una ad una tutte le tua brame
e alle mie ti farò sottostare
fin quando non sazierai le mie voglie insane.
Sarò il tuo sogno
e mentre tranquilla ti fiderai di me
diverrò l'incubo crudele
che ti condurrà con se.
Il tuo inferno di rosso e fuoco
il paradiso;
sarò l'oggetto del tuo gioco;
il tuo scherzo perverso,
la tua imperfezione,
il cerchio che in te si chiude.
Sarò l'essere di luce che ti porterà nella sua tenebra
per condurti al nucleo del piacere.
Li insieme saremo fragili
l'uno all'altra devoto.
Commenti