Chiuse gli occhi Mastro Tempo
una frazione del suo attimo
lo fece perché nel suo occhio
un granello di sabbia
arrivò beffardo.
Stava sistemando la clessidra
per riempirla della materia dei sogni.
Nel mondo degli uomini
si fermò il tempo.
Per un mistero scritto tra le stelle
solo un uomo ed una volpe
continuarono a scorrere.
Camminarono tra le città gelate, ferme
nelle campagne ogni cosa inerte
uccelli fermi in volo
statue di carne dalle parole morte,
urla che in aria sono seccate,
Foglie che nel nulla son bloccate.
Un giorno che il destino aveva scelto
senza che fosse scritto nulla
capitarono in un luogo alla ricerca
di un'anima che a loro fosse affine.
L'uomo vide la volpe che fiutava
si bloccò immobile sul posto
il terrore lo prese irrazionale
e gelato lui finse diventare.
La volpe col cuore vide il movimento
accanto giunse all'ombra di quel vento
odorò le carni
pianse una lacrima
che non poteva piangere
lo aveva visto
l'odore era differente da ogni cosa attorno
Quell'essere di carne era stato vivo
un attimo prima dell'incontro.
Nella sua mente si afferma una certezza
Era successo nuovamente attorno
la magia del tempo senza tempo
di nuovo sola
lei unica scorrente.
Presa dallo sconforto
per quel fatto
si accucciò ai suoi piedi
guai alle stelle la sua maledizione
e lentamente si lasciò morire.
L'uomo la vide,
felice per il pericolo passato
ritornò a cercare
senza capire che
quello era il compagno
donato a lui dal fato.
Passarono diversi anni sulla terra degli uomini
e l'essere di carne su due zampe
ripensò migliaia di volte a quell'incontro
e dentro il suo spirito sconfitto
maledisse mille volte la paura.
E ad un tratto decise di morire
accanto a quel compagno sconosciuto.
Ritornò l'uomo alla volpe
per cercare il perdono.
La barba bianca,
le lacrime copiose
nel cuore pianse tutta la sua colpa
attendendo stretto a quel corpo inerte
che avesse pietà di lui signora Morte.
Appena in tempo
apri gli occhi Mastro Tempo,
rendendosi conto del danno all'universo
vide nel Grande Schermo cosa era successo.
Commosso dalle lacrime dell'uomo
decise all'errore di dare rimedio
anche se quegli esseri scorrenti
sono soltanto gocce nel fiume tumultuoso
che conduce all'essere infinito.
Decise di chiamare Vita
ed alla coppia diede un'altra scelta.
Tutto attornò ritornò nel Tempo.
L'uomo e la volpe tornati
al tempo prima
si specchiarono negli occhi fino al cuore
e da quel giorno senza più timore
divennero fratelli
Autore: Licciardello Alfio
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