I pensieri viaggiano
vagano confusi
la mia mente freme
trema
si nasconde dal pensiero razionale.
Sembra ieri che ancora pregavo alla luna
mentre oggi le sputo in faccia il mio destino
il mio essere al di sopra delle convenzioni.
Sono stanco di vendere la mia libertà al denaro
alle convenzioni idiote
a un dio che mi ha schiacciato.
Sono stanco
di questi cavolo di lacci
queste funi che non so spezzare
che mi feriscono il volto.
io volo in alto
al di là di me stesso
senza accorgermi che sono sdraiato sul mio dorso.
Sparo sentenze da un fucile a salve
rubando vita alla mia vita
mentre incendio il mio scuro fattore.
Sono in errore
sbaglio a non essere comune
usuale
a non lasciarmi andare alla vita,
a non abbandonarmi alle convinzioni.
Calare la testa sorridendo
infischiandosene di quello che mi piace.
Cavolo bere e mangiare
televisione vacanze
il mutuo
ogni tanto una scopata
sana e senza pensieri
noi siamo finti
oggi come ieri
sbattiamo sulle pagine le nostre illusioni
sperando di avere il coraggio di coglierle.
Noi siamo illusionisti delle parole
pensiamo che se parliamo di questo otteniamo quello
noi poeti del cavolo
neanche abbiamo il coraggio di usare la parola
cazzo.
Solo chiacchiere
io voglio
io sarò
diventerò
farò
intanto il vento scompiglia ancora i miei pensieri
e la tempesta non riesce ad acquietarsi
ogni tanto si rintana in una caverna
all'interno del mio Io profondo
così per prendersi gioco di me.
Riappare sogghignante
per non farmi dimenticare di sé
Di Alfio Armando Licciardello
vagano confusi
la mia mente freme
trema
si nasconde dal pensiero razionale.
Sembra ieri che ancora pregavo alla luna
mentre oggi le sputo in faccia il mio destino
il mio essere al di sopra delle convenzioni.
Sono stanco di vendere la mia libertà al denaro
alle convenzioni idiote
a un dio che mi ha schiacciato.
Sono stanco
di questi cavolo di lacci
queste funi che non so spezzare
che mi feriscono il volto.
io volo in alto
al di là di me stesso
senza accorgermi che sono sdraiato sul mio dorso.
Sparo sentenze da un fucile a salve
rubando vita alla mia vita
mentre incendio il mio scuro fattore.
Sono in errore
sbaglio a non essere comune
usuale
a non lasciarmi andare alla vita,
a non abbandonarmi alle convinzioni.
Calare la testa sorridendo
infischiandosene di quello che mi piace.
Cavolo bere e mangiare
televisione vacanze
il mutuo
ogni tanto una scopata
sana e senza pensieri
noi siamo finti
oggi come ieri
sbattiamo sulle pagine le nostre illusioni
sperando di avere il coraggio di coglierle.
Noi siamo illusionisti delle parole
pensiamo che se parliamo di questo otteniamo quello
noi poeti del cavolo
neanche abbiamo il coraggio di usare la parola
cazzo.
Solo chiacchiere
io voglio
io sarò
diventerò
farò
intanto il vento scompiglia ancora i miei pensieri
e la tempesta non riesce ad acquietarsi
ogni tanto si rintana in una caverna
all'interno del mio Io profondo
così per prendersi gioco di me.
Riappare sogghignante
per non farmi dimenticare di sé
Di Alfio Armando Licciardello
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